L'ARTE di
di RITA FRASCA ODORIZZI

La pittura di Rita Odorizzi, nella sua complessiva disponibilità ad una conservazione della figurazione deve essere considerata come un modo, irrazionale ma attento, di accostarsi alla realtà esistenziale, ai problemi ed ai sentimenti, con tutte le possibili implicazioni fantastiche e psicologiche.

In essa si possono isolare tre fasi: quella dell'approccio strumentale, in cui un controllo istintivo del gesto consente di raggiungere qualificati esiti cromatici e di impasti materici; quella della emancipazione fantastica, nella quale la ricerca spontanea degli effetti sfiora un «grafismo» libero o ubbidiente soltanto all'interno fluido della materia e all'apparizione avventurosa dei segni nello spazio; e quella, infine, dell'approfondimento ideopsicologico, in cui la misura aggettante della sofferenza e dell'angoscia esistenziale viene tradotta in un'aspirazione onirica o astrale, che può richiamarci a tratti alle figurazioni di un Munch.

Questa pittura, tuttavia, al di là delle schematizzazioni critiche e classificatorie, ha un denominatore comune: un gradiente di storicità (una capacità, cioè, di sapersi riscoprire alle proprie ragioni profonde, oltre ogni estetismo ed ogni esito d'arte), che scopre le sue giunture nel flusso bruciante dell'esistere, non quello della partecipazione diretta e collettiva, ma quello patito nell'Intimo, misurato e scontato nel silenzio e nei limiti della solitudine individuale.

Per questo la ricerca della Odorizzi si esplica su un filo che difficilmente va ad intrecciarsi nella matassa delle esperienze comuni, ma tende a dispiegarsi verso zone di profondità interiore (e di antiletterarietà tematica), dove l'anima può mostrare tutto il suo nudo disegno sentimentale. In ciò la soccorre anche un dono istintivo del colore, che spende però con parsimonia, nel senso di una misura tonale che è sempre l'esatta esplicitazione fenomenologica della sua condizione spirituale; sicché i suoi quadri vanno guardati a lungo, gustati con lentezza, se si vuole che le ombre prendano corpo, che le indicazioni, vaghe ed ambigue, diventino precise lucide e pregnanti, e gli sfondi che ci sono sembrati indeterminati, acquistino il singolare sconcertante ed autentico valore simbolico che è loro proprio.

Pietro Civitareale

 

 

Serie Città Capovolte (Dipinti)
(da cui deriva la Serie di disegni la Donna Meccanica)

Sono ciò che l’albero
della vita teme
più di un respiro senza scampo.

Non abitabili
luoghi gestiti senza passione
armonia.

Dove l’erba, il seme
non crescerà mai
non crescerà più
se non sotto strati di cemento;

e il sole che dovrebbe riscaldare
sarà un buco nero
che genererà l’insolito, il mutante
da una cellula alienata
dalla mancanza.


Serie CITTÀ CAPOVOLTE

Titolo: Spirale di Tempo - Tecnica: Olio e Polveri - Anno 1980

 

Titolo: Bombardamento di Bagdad 1990 - Tecnica: Olio e Polveri - Anno 1990

N.B. Dato che non abbiamo immagini di molte delle Opere, soprattutto di quelle degli anni'70, se siete in possesso di un quadro o di una scultura di Ofrì, ci farebbe molto piacere ricevere una foto, spedendola a arthea@elenafrascaodorizzi.it .

 

 

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Rita Frasca Odorizzi, Ofrì, Pittrice, Scultrice, Poetessa, Painter, Sculptress and Poet, Italian Artist, Oil Canvas, Sculptures, Siena, Tuscany, Italy - arthea@elenafrascaodorizzi.it

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